Rassegna Stampa


La volontà di luce di tre grandi Pontefici
di Neria De Giovanni

Introduzione al libro di Anna Manna “UMILI PAROLE E GRANDI SOGNI- Cinque poesie per tre Pontefici”
Nemapress editrice, luglio 2013

Gli anni del nuovo millennio ci hanno fatto vivere vicende a volte terribili a volte strabilianti, inattese. Abbiamo assistito all’abbraccio di due Pontefici, alla contemporanea preghiera di due uomini chiamati in diversi momenti della loro vita, a ricoprire il ruolo difficile e misterioso di Vicario di Cristo. Benedetto XVI, l`unico nella nostra storia umana, ad avere l'epiteto di papa “emerito” insieme a Papa Francesco, primo Pontefice latinoamericano con il nome del Santo di Assisi. Un fatto eccezionale come quello delle “dimissioni” di un Papa e l`elezione di un altro Papa senza che il precedente sia tornato al Creatore. Su tutto, ancora struggente il ricordo del beato Giovanni Paolo Il chiamato “Santo subito” dalla vox populi e riconosciuto beato in tempi rapidissimi, rispetto alla prudenza proverbiale della Congregazione per le Cause dei Santi. Anna Manna utilizza il verso, il mezzo di comunicazione che le è proprio e più congeniale, per esprimere pensieri ed emozioni di tutti noi davanti al carisma e alla personalità umana e religiosa dei tre Grandi Pontefici del terzo millennio. [...]
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Una città un racconto
SINDROME DI STENDHAL PER ANNA MANNA
di Fausta Genziana Le Piane

Le donne presenti nei racconti dell’ultima raccolta di Anna Manna, dedicata ad alcune città italiane – “Una città, un racconto”, Edizioni Nemapress, 2012 – hanno subito un danno, come direbbe Josephine Hart (libro divenuto nel 1992 film diretto da Louis Malle con Juliette Binoche e Jeremy Irons). Hanno cioè una ferita nell’animo, nascosta nelle profondità della propria interiorità, che freme, sanguina e non riesce a conciliarsi con il mondo esterno. E infatti c’è sempre un personaggio che funge da mediatore tra l’interno e l’esterno. Nel bel racconto dedicato alla città di Urbino –“La Muta”-, la protagonista, Eleonora, “bella, perfetta. Sembra uscita da un atelier parigino d’alta moda” ha preso in prestito un tratto autobiografico dell’autrice, infatti è ritratta durante un convegno di studio, ma lei sfugge agli appuntamenti gastronomici e si abbandona alla visita solitaria della città d’arte. Eleonora ha un segreto doloroso che la fa esplodere in lacrime davanti al quadro “La Muta” di Raffaello, complice un poeta che l’aiuta a liberarsi da quel pesante fardello (dalla prefazione di Neria De Giovanni). [...]
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LA POESIA E LA CARNE

da Akkuaria

Intervista della giornalista-poeta Tiziana Grassi ad Anna Manna in occasione della pubblicazione del Saggio di Manuela Marchi e Giancarlo Di Renzo sul senso del Gusto edito da Aracne

Conosco la poetessa Anna Manna da molti anni, ma spesso essere amiche impedisce di approfondire il personaggio pubblico, le tematiche artistiche, in ultima analisi si offusca la comprensione dell’artista nell’abbraccio affettivo che lega due persone che si stimano e si vogliono bene. Ma ho avuto il piacere di presentare le sue poesie profumate, che hanno vinto il Premio Alghero Donna nel 2011, presso il Sindacato Libero Scrittori Italiani in un incontro organizzato per la presentazione del libro di Giancarlo di Renzo e Manuela Marchi dedicato all’olfatto. Il libro “Olfatto e profumo tra storia scienza e arte, edito da Aracne nel 2011, affronta l’analisi approfondita e multidisciplinare del senso dell’olfatto.
Medici, storici, psicologi ed altre personalità culturali hanno analizzato questo Senso interessante e sfuggente attraverso una lente di ingrandimento che ha reso l’avventura intellettuale veramente intrigante. Questo studio, un vero e proprio saggio a più firme, rientra nel progetto culturale “Il senso del senso” che la studiosa Manuela Marchi ha intrapreso e che intende portare avanti coprendo con la sua indagine tutti e cinque i sensi. Ebbene leggendo le poesie profumate di Anna, inserite nel libro, sono entrata in una dimensione poetica che non avevo notato in lei. La penna della scrittrice è sicuramente più densa di sensazioni, immagini, abbagli, miraggi di quanto la donna possa far intendere nel contatto quotidiano di amica. Cade nelle sue poesie una ritrosia che accompagna invece la donna nell’esprimere le sue sensazioni che sono sempre velate, offuscate anche nel dialogo tra amiche. Ma questa ritrosia, questa nebbia che è quasi un timoroso negarsi nella realtà, in poesia si scalda e si scioglie in una dimensione romantico-sensuale che conquista l’attenzione del lettore anche se in punta di penna. Ho capito così perché Manuela Marchi ha scelto tra i poeti proprio Anna. Perché la sua poesia è appunto Senso, sinestesia, senza diventare assenso alla sensualità estrema. [...]
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